La band più rumorosa di New York torna per l'ennesima volta in Italia, ma con loro è sempre un piacere. In tour promozionale per l'ultimo EP "Onwards To The Wall", ma con il terzo album "Worship" alle porte, il trio guidato da Oliver Ackermann arriva sul palco del Locomotiv. Partiamo subito con i difetti che sono solo tre e di importanza piuttosto rilevante: concerto cortissimo, totale indifferenza verso il primo album (che contiene i loro capolavori più grandi) e volumi troppo bassi. Cioè le orecchie alla fine fanno male lo stesso, ma io ero arrivato lì per uscirne sordo!
Malgrado ciò riesce lo stesso a essere il concerto dell'anno, un'esperienza sonora devastante e cos'altro aspettarci dalla miglior band shoegaze dell'ultimo decennio? Oliver è di una presenza scenica magnetica, si dimena, perde la tracolla, perde il jack, ma dal suo amplificatore escono sempre le cose giuste. Si muove tra i pedali facendo partire fuzz che sono come lame affilate per i timpani dei presenti. Il momento migliore del concerto è senza dubbio "I Lived My Life To Stand In The Shadow Of Your Heart", canzone migliore tra quelle eseguite e di sicuro la più conosciuta (con tanto di abbozzo di pogo sotto al palco). Ogni canzone è dotata di una coda noise e shoegaze che rendono ogni singolo pezzo (anche quelli minori) un esperienza sonora distruttiva ed indimenticabile.
Concerto dell'anno.
Recensione a cura di Giacomo Falcon.